 Questa
storia comincia a Berlino. Se fossimo in una favola potremmo cominciare
dicendo “C’era una volta...”.
C’era una volta a Berlino, di
fronte al magnifico teatro
dell’Opera,
una pizzeria. La simpatia, il buon cibo, l’ottima compagnia, il calore
del posto l’avevano resa molto popolare a Berlino.
I proprietari, amanti, oltre che della buona cucina, anche
della bella musica non potevano
certo rimanere indifferenti alle magnifiche sinfonie provenienti
dal vicino
teatro. Decisero
quindi che la pizzeria si sarebbe chiamata “Don
Giovanni”, ispirati dalle melodie dell’opera di Mozart.
Tornati in Italia si stabilirono a Fiesso
d’Artico, lungo la Riviera
del Brenta, luogo magico per la presenza di bellissime ville. Naturalmente
non potevano dimenticarsi gli anni trascorsi a Berlino, decisero quindi
che la nuova pizzeria aperta in Italia avrebbe mantenuto il nome di “Don
Giovanni”.
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E' notte fonda
e Leporello (servitore di Don Giovanni) è appostato davanti la casa del
Commendatore per far da "palo" al suo padrone che, entrato di nascoto,
sta cercando di sedurre Donna Anna (la figlia
del Commendatore). La dama tenta di fermare il
non riconosciuto intruso gridando aiuto e costringendo
Don Giovanni ad uscire di gran carriera seguito
dal Commendatore e da sua figlia . Il duello,
come si conviene, è inevitabile
e il Commendatore, sconfitto, viene ucciso. Don
Giovanni e il suo servitore si danno alla
fuga. La scena ora vede Don Ottavio (promesso
sposo di Donna Anna) e la figlia del defunto
che, piangente, giurano vendetta.
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